L’origine dell’Armagnac

L’origine dell’Armagnac

L’origine dell’Armagnac

 

Furono i romani ad introdurre la vite nella regione dell’Armagnac. Gli arabi importarono l’alambicco e la botte è di origine celtica. L’acquavite dell’Armagnac apparve sul mercato di Saint-Sever a partire dagli inizi del secolo XIV. Sotto il nome di « aygardent », letteralmente « l’acqua che brucia », fu principalmente utilizzata come medicinale e le furono attribuite qualità terapeutiche.

Nel XVII secolo, li olandesi la importarono in grande quantità e l’utilizzarono per arricchire e stabilizzare i vini che vendevano in Europa. Nel periodo di blocco imposto a Napoleone, l’Armagnac restò per parecchio tempo nelle botti e prese quel bel colore bruno che lo rappresenta. Da allora, divenne il prodotto di qualità con il gusto e la rotondità che ne fanno un capolavoro.

La reputazione di essere una bevanda curativa dalle mille virtù è confermata dagli scritti del « Maître Vital Dufour » che spiega tra le altre cose che: « quest’acqua, se assunta a scopo medico e curativo… possiede 40 virtù o effetti. Acuisce lo spirito se assunta con moderazione, riporta alla memoria il passato, rende l’individuo felice al di là di tutto, conserva la giovinezza e ritarda la vecchiaia…».

Al giono d’oggi, la scienza ha approfondito tale studio e alcuni ricercatori hanno potuto provare che, se consumato con moderazione, i tannini dei legni che forgiano l’Armagnac in botte aiutano e salvaguardano l’aggregazione delle piastrine nel sangue.

Fonte: BNIA